LA COUDOULIERE 2 FEBBRAIO 2013 … QUANDO IL MAESTRALE ESIGE RISPETTO – a cura di METEOEVENTI
Leggendo l’articolo ROMPERE IL PIEDE D’ALBERO NEL BEL MEZZO DI 60 NODI la curiosità ha avuto il sopravVENTO: cosa e’ successo il 2 febbraio sulla costa tolonese e perché?
Analizzando le mappe meteo di quel giorno si nota molto bene la genesi di un noto vento nel Mediterraneo, forse il più noto, a tratti ambito o temuto dai windsurfisti, ma in generale dai naviganti, perché generatore di importanti venti con raffiche che possono raggiungere l’intensità 9 o 10 della scala Beaufort ovvero di burrasca forte (fino a 47 nodi) o tempesta (fino a 55 nodi) e importanti mareggiate: il MAESTRALE o MISTRAL.
Iniziamo dal nome, perché Maestrale? Beh nella rosa dei venti il vento che spira da nordovest nel Mediterraneo è chiamato così perché anticamente i naviganti riferivano le masse d’aria in movimento secondo la storia della navigazione del tempo. Prendendo come riferimento l’isola greca di Zante, il vento proveniente da nordovest proveniva dalla città MAESTRA della navigazione ovvero Venezia (la principale delle quattro repubbliche marinare del tempo).
La bandiera italiana con lo stemma delle quattro repubbliche marinare (Venezia, la città maestra della navigazione è in alto a sinistra, seguono Genova, Amalfi e Pisa)Come si origina una tale fonte energetica, che a tratti infuria particolarmente sulle coste che vanno dagli sbocchi della Valle del Rodano spingendosi fino alla Sardegna, Sicilia ed in alcuni casi all’Algeria, percorrendo, quindi, anche più di 1000 chilometri?
Tutto ha origine proprio in Francia ed in particolare nella zona geografica del Golfo del Leone. In questa zona, quando aria di origine polare o artica attraversa il Massiccio Centrale francese, tale aria si incanala nella valle del Rodano.
Questo incanalamento risulta in una compressione tanto più potente quanto più elevato è l’afflusso all’imbocco della valle del Rodano. Pensate ad una pompa dell’acqua: aprendo il rubinetto, l’acqua inizia a fluire in modo costante dalla parte terminale del tubo, ma se riduciamo la sezione della bocca d’uscita della pompa mettendoci un dito d’avanti, beh l’acqua fluisce più velocemente e se la puntiamo addosso a qualcuno, più riduciamo la sezione e più possiamo fargli dispetto. Tecnicamente si chiama effetto Venturi.
L’aria artica incanalata nella valle del Rodano, quindi, vede ridurre enormemente la sezione del mezzo nella quale scorre ed accelera proprio in accordo con l’effetto Venturi. Tale accelerazione determina la velocità, anche molto intensa, del vento che ne consegue, mentre la direzione prevalente della valle del Rodano ne determina la sua direzione di provenienza ovvero il nordovest.
Ma torniamo al 2 Febbraio di quest’anno. Guardando la mappa meteo a grande scala si vede molto bene come una massa di aria fredda artica continentale (quindi molto fredda, ma secca) abbia cominciato a fluire sulla Francia nelle primissime ore di Sabato 2 febbraio, e sia arrivata a transitare sulla costa azzurra nella tarda mattinata dello stesso giorno.
Analisi meteorologica: mappa di temperatura in quota del 2 febbraio 2013. Si nota l’aria fredda artica che transita sulla Francia dirigendosi verso le Baleari (fonte NOAA – National Oceanic and Atmospheric Administration).Contestualmente a livello barico (ovvero volgendo lo sguardo alla situazione della pressione al suolo) si è generato un minimo di pressione sottovento sul Golfo Ligure (la cosiddetta ciclogenesi orografica) ed un intenso gradiente di pressione sul Golfo del Leone. L’effetto è stato spettacolare, o devastante a seconda dai punti di vista: venti da nordovest mediamente quasi di 40 nodi con massime raffiche fino ai 60 nodi dalla tarda mattinata fino alla sera e mare molto mosso sottocosta.
Analizzeremo ancora più nel dettaglio, nel corso di quest’avventura con RIW, i venti tipici che permettono le nostre planate ed i nostri tricks, quindi la loro genesi, la loro evoluzione ed i loro effetti.
Stay tuned with METEOEVENTI
photo courtesy: METEOEVENTI
text: www.RIWmag.com