Anna Biagiolini (ZZSurf, LoftSails) è la nuova vicecampionessa del mondo nella categoria slalom Junior femminile IFCA, prima tra le italiane presenti a questo evento internazionale svoltosi a Torbole la settimana scorsa.
Maurizio Andreello, responsabile di ZZSurf: “sono veramente orgoglioso, ho lottato per portarla in acqua. L’anno scorso a Coluccia ho visto Anna durante una competizione Techno, ho subito visto che aveva una certa impostazione, una grinta. Incontrai Davide, il papà di Anna, in spiaggia e gli feci i complimenti per le doti sportive di sua figlia. Non so come ma arrivai al punto di chiedere ad Anna se le sarebbe piaciuto provare uno slalom. Lei mi rispose di sì e sulla spiaggia avevo la mia Starboard iSonic 134 e la LoftSail Racing Blade 8.6: con un tono di sfida le dissi che poteva prendere la mia attrezzatura … lei non fece una piega e andò in acqua con 15/18 nodi di vento. Le prime 2 strambate sembravano delle lay down e sui bordi era un fulmine. Guardai negli occhi suo padre e gli dissi che era nata per correre!
Il papà Davide l’ha iscritta al WGS 2018 di Calasetta, una delle competizioni più difficili degli ultimi anni del windsurf italiano, condizioni epiche, una sfida veramente difficile per lei che arrivò ultima. Non so cosa sia successo ma questa sconfitta le ha dato la forza di reagire, di allenarsi, di combattere e decidere di partecipare alla One Hour e al mondiale IFCA!
Un anno fa provava il mio slalom e oggi va su un podio mondiale: ho sentito il papà Davide e insieme avevamo la voce spezzata dall’emozione … Anna c’è!”
RIW: buongiorno Anna! Complimenti per il tuo ultimo risultato e per il percorso fatto finora! Quanti anni hai, dove vivi e cosa fai nella vita?
Anna Biagiolini: buongiorno, grazie mille, non riesco ancora a realizzare il tutto. Ho sedici anni e vivo a Trieste, in Friuli Venezia Giulia, nord est Italia. Nella vita studio al Liceo scientifico Galilei, dove seguo un programma speciale per gli studenti-atleti di alto livello. Pratico anche diversi sport, quali lo snowboard agonistico, che porto avanti ormai da molti anni, e il karate, uno sport che mi permette di allenare corpo e mente. Poi ovviamente faccio tutto quello che fanno i ragazzi della mia età, cioè passare tempo con gli amici a divertirsi.
RIW: quando e come hai iniziato a fare il windsurf e perché hai iniziato a fare regate T293?
A.B.: ho iniziato a fare il windsurf sei anni fa, su un lago a Tarvisio. Lo facevo perché vedevo sempre mio padre in acqua che si divertiva allora un giorno gli ho chiesto di farmi fare un giro con lui sulla tavola, e da quel giorno non ho più smesso. All’inizio lo facevo solo perché mi divertivo, poi quando sono cresciuta, a 13 anni, ho iniziato a sentire il bisogno di confrontarmi con qualcuno ed è stato allora che ho iniziato a fare Techno. Mi ricordo che contro la mia volontà mio papà mi ha portato al circolo di Marina Julia, da Ezio Ferin, e ha chiesto se c’era la possibilità di fare regate o cose del genere. Fin da subito sono entrata nella squadra agonistica e da lì ho iniziato a regatare in giro per l’Italia.
RIW: con tutti gli sport che ci sono oggi a disposizione perché hai deciso di investire il tuo impegno nel windsurf?
A.B.: in primis perchè mi sono sempre piaciuti gli sport all’aria aperta e poi essendo nata in una citta di mare gli sport d’acqua sono molto diffusi, ma a differenza dell’optimist o del laser, che ho praticato, il windsurf mi da una sensazione di libertà. Inoltre ho sempre avuto mio padre come punto di riferimento e quindi vedendolo in acqua a quelle velocità mi spingeva a fare bene e ad impegnarmi per superarlo, cosi è diventato un vero e proprio sport. Inoltre quando inizi uno sport del genere diventa una dipendenza, non riesci più a smettere.
RIW: la tua escalation nel mondo dello slalom è recente. Come mai ti sei fatta convincere da Maurizio a proseguire in questa disciplina e come hai vissuto questo ultimo anno fino al mondiale IFCA di Torbole?
A.B.: diciamo che all’inizio ero molto titubante, perché ero molto presa dalla scuola, ma poi ogni volta che andavo in acqua con uno slalom non volevo più tornare a casa. Così ho deciso di fare non solo quello che dovevo ma anche quello che mi piaceva. Inoltre Maurizio mi diceva di fare almeno un tentativo perché lui vedeva qualcosa in me e i ragazzi del team mi descrivevano le emozioni che provi e allora mi sono detta “facciamolo”. Ho iniziato col trofeo Neirotti che per essere la mia prima regata non è andata malissimo, ma non ho dato il meglio di me.
Poi siamo andati in Sardegna al WGS dove ho dovuto affrontare delle condizioni davvero impegnative. Mi sono demoralizzata perché non sono riuscita a fare la regata che volevo, ma tutti mi hanno spronata e detto di non cedere. Cosi’ appena tornata a casa mi sono subito iscritta alla One Hour e al mondiale. Dalla prima sparavo di poter ottenere dei buoni risultati che poi sono arrivati, ma dal mondiale no. Sapevo che avrei portato a casa nuove esperienze, ma mai mi sarei aspettata un argento.
RIW: quali sono stati i momenti per te salienti di questo mondiale? Quando hai realizzato che saresti salita sul podio?
A.B.: i momenti importanti in questo mondiale sono stati molti. Prima di tutto le ore precedenti l’entrata in acqua, durante le quali mi sono dovuta gestire da sola, cosa che non avevo mai fatto prima d’ora nel mondo slalom, poi sicuramente le regate vere e proprie, durante le quali, col passare dei giorni, sono migliorata e infine il tempo che ho passato a conoscere nuove perone, ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, con alcuni dei quali riesco a tenermi in contatto. Ho realizzato di essere seconda solo quando sono rientrata a terra, ho visto le bandiere che mettevano fine alla regata e sono andata a controllare le classifiche. Sinceramente non ci credevo finche’ non ho sentito il mio nome.
RIW: pochi giorni dopo questo incredibile risultato come ti senti? Quali sono a questo punto i tuoi sogni e prossimi obiettivi nel windsurf?
A.B.: che dire. Sono super felice, perché tutte le ore passate in acqua prima del mondiale a strambare sono servite. Sogni ce ne sono molti, forse irraggiungibili. L’obbiettivo di quest’anno era partecipare e terminare il mondiale, e direi che l’ho raggiunto 🙂 .
Punto a migliorare sempre di più la velocità, le strambate e il resto, al WGS del prossimo e allo slalom tour, e magari a partecipare a qualche regata internazionale.
interview: www.RIWmag.com
photo: Anna Biagiolini, MartinaOrsini/FIV, Moan(c)CST, Emanuela Cauli, AICW/PaoloMontanari