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Esibizionismo: il Bisogno Profondo dell’apparire


Posted by RIWmag on 01 Sep 2016 /



Massimo Masserini, atleta regatante italiano di grande spessore tecnico (campione del mondo master slalom IFCA 2006, campione del mondo FW GMaster 2009, CAMPIONE DEL MONDO GMaster FORMULA WINDSURF 2010) ma anche Psicologo Clinico, Psicologo dello sport, Pedagogista, Ipnotista e sessuologo clinico, professore all’universita’ Popolare di Bergamo Nicholas Flamel, ha preparato la sua sesta puntata per RIWmag.


Esibizionismo: il Bisogno Profondo dell’apparire a tutti i costi nella vita e nello sport
Con l’avvento di internet e dei social, per chiunque è diventato facile mettersi “in mostra” cercando in tutti i modi di fare qualcosa di esagerato, di esasperato (ANCHE METTENDO A RISCHIO LA PROPRIA VITA). Questi soggetti, si attivano e si organizzano in tutti i modi per farsi notare, poiché sentono un profondo bisogno di mostrarsi a più persone possibili, infatti avere un “like” in più diventa una  sorta di ossessione, e, controllare quanti “like” ho ricevuto oggi è una compulsione a questo pensiero fisso.

Ma perché e dove nasce questo bisogno profondo?
Maslow nella sua scala identifica 3 stadi del bisogno fondamentale nel quale ricercare questa “ossessione”: il bisogno di appartenenza, di stima e di auto-realizzazione.
Questi soggetti, che evidentemente possono nascondere inconsci conflitti narcisistici irrisolti, sembrano vivere solamente alla ricerca dell’approvazione o anche della contestazione degli altri, infatti provano godimento e soddisfazione quando si parla o vengono commentate le loro “imprese” o capacità di mettersi in mostra. Spesso causa di questo comportamento è una celata bassa autostima, perciò avvertono la necessità di ricevere continue conferme per poterla alzare.


Questo non è da confondere con altri tipi di imprese, per esempio quelle di atleti professionisti che amano il loro sport e cercano di spingersi oltre i loro limiti con allenamenti e preparazione costante, non lasciando nulla al caso (anche se a volte anche questi atleti sbagliano e perdono la vita inseguendo i loro sogni per superare i loro limiti).
Potrebbero esser considerati comportamenti esibizionistici del momento:
– utilizzare vestiti vistosi, dai colori sgargianti e molto spesso con discutibile gusto bizzarro
– farsi fotografare con (i famosi “selfies”) con persone già affermate e/o famose, anche a pagamento
– affrontare qualsiasi selezione per partecipare a programmi televisivi
– cercare sempre di trovarsi al momento giusto nel posto giusto per qualche evento glamour, pur di apparire in qualche foto
– trasgredire alle regole del codice della strada, con qualsiasi mezzo
– praticare qualsiasi sport estremo, con una telecamera che documenti il rischio e possa essere “postato”
– provocare qualsiasi tipo di discussione con idee bizzarre e irrealistiche, anche inventate
– cercare imprese al limite della follia, mettendo a rischio la propria vita


Il bisogno ossessivo di aggiornare il proprio profilo social e controllare in modo compulsivo quante approvazioni si riescono ad ottenere, porta sempre di più ad un isolamento dal mondo reale, e le volte che queste persone non raggiungono il loro obiettivo si chiudono in una depressione a tratti deliranti. Questa nevrosi è molto pericolosa, perché porta i soggetti in un’estenuante ricerca continua al fine di superare i limiti “a tutti i costi”; ciò non per una necessità personale o professionale, ma solo per soddisfare questo delirio interiore di essere “seguiti”.
I recenti video postati su Yotube, dove corse a mozzafiato con mountain-bike sui costoni di montagne impervie, con salti nel vuoto e  con poche protezioni, il cavalcare le onde piu’ alte e grosse da surfare, utilizzare moto e auto per corse su strade e autostrade, tuffarsi da qualsiasi posto purché sia “alto e rischioso”, volare con le tute alari in qualsiasi posto sfiorando le rocce, tutto rigorosamente documentato da telecamere, degenerano in un fenomeno,  chiamato dal filosofo Rene’ Girard “teoria mimetica”: questo effetto mimetico, a cascata, porta molte persone con tendenze narcisistiche ad entrare in una fase psicotica di delirio d’onnipotenza, con il pensiero distorto che anche loro possono fare le stesse cose e anzi possono rischiare ancora di piu’.
Altri soggetti, invece, amano esibire la propria ricchezza e la loro possibilità di vivere sopra e fuori da ogni regola, convinti del loro delirio di onnipotenza: postano i loro video e foto accompagnati dal lusso sfrenato, da compiacenti belle ragazze, e assumono veri e propri professionisti della comunicazione e media per essere aiutati a superare la soglia del mondo dell’élite, frequentando il mondo del glamour e della moda per andare alla ricerca del loro spazio di notorietà.


Sentirsi potenti, ammirati, o superiori a tutti, nasconde in realtà un grande senso di inferiorità da parte della persona esibizionista, un interiore senso inconscio di inadeguatezza nei confronti del proprio Sè; così per superare questo senso di bassa autostima, che potrebbe portare ad una fase depressiva, e per eliminare questo senso di inferiorità, l’esibizionista vuol trovare qualcosa da fare che va oltre, qualcosa di stupefacente, superiore, trasgressivo, fuori regola.
Un comportamento cosi, al solo fine di esibirsi e non finalizzato ad una impresa pianificata e regolata da un contesto definito, può essere una proiezione del proprio inconscio, un pensiero borderline, con tratti deliranti e allucinatori, nei quali il soggetto resta prigioniero e rischia di allontanarsi della propria identità, non accettando i propri limiti e non volendo convivere con le proprie qualità e risorse, che sono uniche e funzionali per vivere in modo creativo e piacevole.
Per finire, preciso che il bisogno di ammirazione, il potere di essere superiore a tutto e a tutti, evidenziano un solo bisogno inconscio: quello di essere amati e di amare sé stessi nei propri limiti.


Probabilmente la causa profonda di questo malessere, potrebbe essere un amore genitoriale mai pienamente corrisposto, non percepito, oppure a causa di un amore “sbagliato” deludente, svalutante.
Il solo modo di superare questo tratto psicotico della personalità va ricercato nella propria accettazione, nel volersi bene, nell’amare le proprie passioni senza andare necessariamente alla ricerca delle sole approvazioni, o di riconoscimenti “esterni”, ma piuttosto inseguendo il proprio miglioramento: solo esso infatti porta giovamento e di contro potrebbe anche far scaturire la tanto ricercata “notorietà”.
Per prendere coscienza di questo bisogno inconscio, è necessaria una profonda analisi interiore, e solo attraverso un cambiamento del proprio punto di vista interiore, si riuscirà a modificare i propri comportamenti, accettando i propri limiti. E’ necessario del tempo, con una buona dose di umiltà, imparando ad ammettere le proprie debolezze, i propri errori, e cercando sostegno nelle persone che veramente sono vicine.


text: Massimo Masserini 4 www.RIWmag.com
photo courtesy: JC (c) PWA

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