Muovendoci nell’underground windsurfistico italiano su facebook ci siamo imbattuti in questo personaggio che non passa inosservato. Il suo stile comunicativo di sicuro è tutt’altro che ‘politically correct’: quindi se avete lo stomaco debole o siete particolarmente delicati forse i suoi post e commenti non fanno per voi. Anche se il nostro approccio comunicativo è decisamente differente, riteniamo comunque interessante da un punto di vista giornalistico fare due chiacchiere e conoscere meglio Fabio’ Tampieri.
Ciao Fabio’. Grazie per aver accettato il nostro invito. Quanti anni hai e dove vivi?
F.T.: Sono del ‘64, quindi quest’anno compio 49 anni e abito a Bellano sul lago di Como!
Quando hai iniziato a fare windsurf e che cosa ti ha spinto a continuare?
F.T.: Ho cominciato 23 anni fa con una vecchia tavola rimediata da un amico e nella stessa estate (‘80) in Jugoslavia ho potuto continuare a praticare questo sport durante la vacanza con i miei genitori. Tornando a casa, risiedevo nella Brianza, ho trasferito questa passione ad altri tre amici (Alessandro che ormai è diventato un kiter, Guale’ e Fausto) con cui e ‘nata una sana competizione e condivisione della passione. Ovviamente allora si andava avanti e indietro da Cantù al lago cercando degli spot non troppo impegnativi siccome eravamo ancora alle prime armi.
Dove esci di solito e quale è la tua disciplina preferita?
F.T.: La mia disciplina attuale è il freestyle: alla tenera età di 49 anni faccio il freestyle (risata!) Il freestyle è veramente doloroso e stancante e a quest’età non è semplice praticarlo e soprattutto progredire. Io abitualmente esco su tutto il lago. Negli ultimi anni cerco di spostarmi meno ma in passato ho davvero viaggiato tanto. La scelta è stata obbligata: il wave sul lago non lo puoi fare. Formula e slalom da soli non è così stimolante. L’unica disciplina che puoi praticare come sfida con te stesso è proprio il freestyle. Ogni manovra è una sfida. Imparata una manovre ce n’è una nuova e si riparte di nuovo con la sfida. A livello di spot principalmente esco a Valmadrera, grazie al Tivano della mattina (tra le 5 alle 10 di mattina, corrisponde al Peler del Garda). Con il Favonio (da nord) a seconda dell’intensità ci spostiamo su tutta la costa orientale: in questo caso gli spot più gettonati sono Abbadia Lariana, Lierna e Dervio. Infine con il vento da sud, il Breva, che ultimamente non esiste più, gli spot più gettonati sono Colico, Gera Lario, Cremia ed il mio secret spot personale che non condividerò mai con nessuno! (risata)
Chi ti conosce sa che sei particolarmente affezionato ad alcuni marchi di windsurf: puoi spiegare a tutti i lettori quali e perché’?
F.T.: Io non ho sposato un marchio solo, io sposo la tavola e la vela che a me personalmente piacciono usare di più. F2 Rodeo per quanto riguarda la tavola e Hot Sails Maui Freestyle Pro per quanto riguarda le vele. Io cerco dei materiali leggeri per compensare il mio peso, ecco perché oltre a questa tavola e queste vele uso anche prolunghe, alberi e boma Tecnolimits. Grazie a questi accorgimenti riesco a usare una vela di un metro quadro più piccola rispetto ad un altro windsurfista con il mio stesso peso.
Sei un praticante a livello amatoriale o hai qualche coinvolgimento windsurfistico (semi)professionale?
F.T.: Mai avuto nessun coinvolgimento professionistico perché’ mi avrebbe tolto delle ore al mio windsurf personale. Durante le gare ti tocca stare a disposizione dell’organizzazione per tutto il giorno ma in realtà riesci a navigare quanto? 15 minuti? 30 forse? Mentre chi lo fa a livello amatoriale, se ti capita la giornata epica puoi godertela fino all’esaurimento delle forze e/o all’imbrunire. (risata)
Ti abbiamo conosciuto come l’ideatore di un gruppo di facebook chiamato “SURFISTI E BASTARDI e TOPE” ( https://www.facebook.com/groups/184136191632965/ ) : ci puoi spiegare com’è nata questa idea ed in cosa consiste?
F.T.: L’idea non è nata da me. Inizialmente partecipavo ad un gruppo di windsurfisti svizzeri che uscivano sul lago di Como che si chiama “surfisti con e senza consorti”. Questo gruppo è stato fondato dal T-team: Bryan, Christian Kiki, Jack e Andrea. Ma siccome sono ticinesi a me piace chiamarli Toblerone Team (risata). Solo che per via del mio gergo esuberante mi hanno più volte bannato e poi ripreso fino a quando mi hanno escluso definitivamente consigliandomi di creare un gruppo per conto mio. A questo punto prendendo spunto da questo primo gruppo ho chiamato il gruppo SURFISTI, perché’ anche noi siamo surfisti, poi siccome siano un pochino più cattivelli a 360 gradi ho scelto la parola BASTARDI, ed infine siccome non si vive di solo windsurf, ricordiamocelo, ho introdotto il concetto della TOPA che tira sempre più del windsurf! (risata)
In cosa consiste il gruppo? In un mondo dove non c’è più niente di certo, ci sono varie crisi e non si sa come arrivare a fine mese questa è una valvola di sfogo e di svago, è una sorta di windsurf platonico. Mentre si va in windsurf secondo me quasi tutti noi riusciamo a perdere i nostri problemi quotidiani nella scia della planata. Con questo gruppo cerchiamo di riproporre la stessa sensazione anche quando non c’è il vento e quindi anche quando non si può scendere in acqua.
Questo gruppo è nato da poco ed ha recentemente raggiunto i 2000 iscritti: quale è il segreto di questo scattante successo?
F.T.: (risata) Innanzitutto la forma goliardica, non si parla solo di windsurf ma ovviamente si parla anche di altro (… …) Poi il coinvolgimento di altre persone nominandole come amministratori e responsabili di zone regionali, cercando di non ghettizzare il lago di Como. Windsurf e Topa sono italiani e quindi non capisco perché’ non dobbiamo parlare tutti la stessa lingua. A questo proposito vorrei fare una piccola parentesi politica, scusatemi, permettetemelo: a noi piacerebbe trovare nel nostro ambito un elemento di unione, cosa che invece non ci sembra di vedere osservando il comportamento dei responsabili amministrativi del nostro Paese.
Quali sono gli obiettivi e i futuri programmi del gruppo?
F.T.: L’obiettivo è di crescere in maniera esponenziale, di diventare una grandissima famiglia in cui non c’è per forza un leader: chi ha appena iniziato a planare è allo stesso livello di chi fa coppa del mondo. Allo stesso livello perché’ si parla, si scherza, si ride! Colgo anche questa occasione per citare e ringraziare i miei compagni di questa avventura: innanzitutto tutti i miei amici e nemici del lago di Como, nessuno escluso. Poi tutti gli amministratori del gruppo (sono tanti e stanno crescendo in numero). Infine Stefano Lentati che è l’artefice dell’OGGETTO del gruppo, vi consiglio davvero di andare a leggere l’OGGETTO sulla nostra pagina facebook! E poi ringrazio tutti quelli che si vorranno unire alla nostra crociata (risata).
Sempre seguendoti su internet si capisce che le persone che ti sono attorno sono legate a te da un rapporto di amore/odio. Secondo te perché’ ti amano e perché’ ti odiano?
F.T.: Mi amano perché’ ho una dote: non ho paura di niente e di nessuno … non è vero! (risata) e quindi trascino un po’ il gruppo. Io in realtà non ho nemici, i nemici sono pochi, o perlomeno io non ne sono al corrente. Mi odiano perché’ la mia spavalderia da’ fastidio. Questo è il mio handicap, è vero. Ogni cosa può essere presa bene o male, così la mia spavalderia. E poi non nascondo, a forza di uscire sul lago sono diventato “misantropo”, su facebook sono decisamente più sociale ma sullo spot mi interessa fondamentalmente solo andare in acqua.
Vuoi lasciare un messaggio finale ai tuoi compagni di gruppo su facebook e ai nostri lettori?
F.T.: E comunque ragazzi, a prescindere da tutto il nonno Fabio’ si spara dalle 120 alle 150 uscite all’anno e voi no! (risata)
Il video “The history of nonno Fabiò’s RODEO”: https://www.facebook.com/photo.php?v=4045013365628&set=o.184136191632965&type=2&theater
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interview©www.RIWmag.com