E’ finita bene la brutta avventura vissuta a Fuerteventura da un surfista romano Gianluca Onorati di 50 anni grazie all’intervento di Raimondo Gasperini (XRaySurfAcademy, Starboard, SeverneSails, MaverxMast, WindJeri, Al360, DaniloLanteriFins, Rad): “e’ accaduto due settimane fa nella mia ultima vacanza allenamento a Fuerteventura, durante una delle più belle session con onde oltre i 2 metri e condizioni perfette per fare Surf è Sup Wave, una nuova disciplina sempre più diffusa …
Mi trovavo molto al largo, a circa 500 metri dal bagnasciuga, dove ci sono le onde più grandi, e ancora più lontano da me mi accorgo di una persona in difficoltà senza tavola che alzava il braccio e chiedeva aiuto. Senza pensarci neanche un attimo mi dirigo subito velocemente da lui … appena lo raggiungo era già all’estremo delle forze! Lo faccio salire sulla tavola e mi faccio raccontare brevemente cosa era successo … Evidentemente l’uomo, visto le super onde al largo aveva deciso di allontanarsi ancora di più per cavalcare quelle più grosse e potenti … Ma proprio durante una discesa da un’onda delle più grandi un brutta caduta gli strappa il leash dalla caviglia e gli porta via la tavola e la pagaia lasciandolo da solo in balia del mare e delle onde senza appiglio …
A quella distanza con quelle condizioni e con una corrente forte nuotare fino a riva praticamente sarebbe stato molto difficile …
Appena ripreso le forze lo faccio salire sulla mia tavola con molta difficoltà perché ho una tavola molto piccola che a mala pena regge il mio peso, comunque animato dalla voglia di metterlo in salvo pagaio con tutta la forza che ho fino alla zona dove c’erano gli altri surfisti. Arrivato nella zona più affollata chiedo un aiuto al mio amico Alessandro che disponeva di una tavola più grande della mia, così da poter avere una tavola con più volume per riportare fino a riva il ragazzo. Con la tavola più grande la situazione era sicuramente molto più confortevole, infatti in breve tempo abbiamo raggiunto la riva dove con grande sorpresa ci vediamo venire incontro un’altro mio amico surfista francese che aveva recuperato la tavola del ragazzo. Questa brutta disavventura è finita nel migliore dei modi tra urla, abbracci e felicità del ragazzo che era sano e salvo e aveva ritrovato la sua tavola appena comprata pochi giorni prima!”
Ray commenta l’accaduto: “non è stato un atto eroico ma un atto dovuto per il rispetto che vige nelle regole del mare. E’ obbligatorio aiutare chi è in difficoltà … Non è la prima volta che mi accade nell’arco della mia carriera. Mi è successo già una decina di volte di salvare dei ragazzi in difficoltà ed intervenire in momenti critici, sono attimi in cui non devi pensare ma devi subito agire, sicuramente la preparazione come assistente bagnante e l’esperienza sul campo mi ha dato la lucidità e l’esperienza per portare a termine e gestire questo tipo di situazioni. Sono stato felice di aver aiutato delle persone in grave difficoltà … E’ il vero spirito del surfers: solidarietà , collaborazione e condivisione in ogni tipo di situazione. Tutto è bene quel che finisce bene, la prima regola quando si sta in mare in momenti di difficoltà è aiutarsi l’uno con l’altro.
Non bisogna dimenticare che forse non tutti quelli che navigano sanno che il soccorso in mare non è una facoltà o una prerogativa solamente delle autorità preposte, ma bensì un obbligo di legge per tutti, alla stregua di quello che succede sulle strade.
Infatti quando si assiste ad un incidente per mare, si deve prestare necessariamente soccorso alle persone ferite. Se questo, per svariati motivi, non fosse possibile è obbligatorio allertare le autorità preposte o contattare direttamente la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera utilizzano il canale 16 dei WHF o telefonando al pronto intervento del numero 1530.
Fondamentale nella buona riuscita dell’intervento la tavola da sup, strumento di salvataggio poco usato in Italia ma molto diffuso all’estero e introdotto recentemente tra le dotazioni del personale della spiaggia libera che quest’anno ha toccato il numero record di quasi cento uscite in mare per situazioni d’emergenza.”
Il Surf Rescue è una tecnica di salvataggio in mare che integra le procedure base di salvamento con l’utilizzo di tavole da surf o sup omologate e appositamente studiate per garantire stabilità e sicurezza. Dal 1997 il “Surf Rescue” opera in tutto il mondo per soccorrere persone in difficoltà: viene utilizzato sulle spiagge delle Hawaii, Malibu, Sydney, di Sylt e dell’intero Mar Baltico.
source: Raimondo Gasperini