Bruno Martini, atleta slalom sponsorizzato da RRD che gareggia sia nei circuiti nazionali AICW che internazionali del PWA, ed il suo coach Giampiero Martini, nonche’ suo papa’, presentano ai lettori di RIWmag alcuni consigli all’allenamento per il windsurf.
Come prima cosa Buon giorno a tutti i lettori di RIWmag!
In questa occasione vi presentiamo metodi e consigli semplici di approccio all’allenamento per il windsurf fatto da windsurfisti.
Riteniamo che come primo obbiettivo, prima di cimentarsi in qualsiasi tipo di allenamento sia in palestra che in acqua, una delle cose più importanti sia la mobilià del vostro corpo visto e considerato che praticando l’attività del windsurf si è già in una postura statica e di grande tensione muscolare.
Tutto questo porta ad un’ rigidità della catena muscolare posteriore non indifferente: da qui possono derivare scompensi posturali e squilibri muscolari.
Molto importante quindi prima di qualunque tipo di attività controllare se la vostra mobilià è sufficente al tipo di esercizio che andrete ad affrontare:
per esempio se si vuole svolgere lo squat, dei piegamenti sulle gambe con un carico sulla schiena, ma non si ha sufficente mobilità del bacino o della zona lombare per allinearsi e scaricare le forze nel modo corretto allora quell’esercizio per il momento e per le proprie caratteristiche non è adatto.
Altro esempio le trazioni alla sbarra per rafforzare la schiena: non sarà l’ideale se a causa del windsurf o di altre attivitò extra si e’ contratti e accorciati. Cosa vuol dire?
Che i nostri muscoli prima vanno mobilizzati ed allungati e poi in caso potenziati, per non parlare poi di un tasso di rischio di infortunio maggiore.
Per questa ragione bisogna insistere molto sulla piena capacità di muoversi senza squilibri e varie rigidità, che vi permetterà di allenarvi con maggior funzionalità, sicurezza, senza stress o dolori, ma soprattutto di durare nel tempo.
Come possiamo trovare i punti di maggiore rigidità vi chiederete?
Bruno per esempio come atleta sopratutto nei periodi di gara oramai sa benissimo dove accumula lo stress e rigidità varie.
Per noi windsurfisti una zona molto sollecitata e che lavora in modo statico è la schine nella, soprattutto quella alta nella parte intrascapolare, ovvero in mezzo alle scapole.
Oppure un altro punto molto soggetto a rigidià sono le gambe nella zona posteriore dei bicipiti femorali e i tibiali, soprattuto per gli slalomari che spingono come degli animali.
La realtà di oggi, facendo riferimento in particolar modo allo slalom, e’ che troviamo sempre più attrezzatura potente come vele o pinne che ci permettono si’ di raggiungere sempre velocità più alte ma è anche vero che richiedono molta piu’ forza.
text & photo: Bruno e Giampiero Martini 4 www.RIWmag.com
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