Il primo a tirare fuori la patata bollente e’ stato Fabio Colivicchi, responsabile di Saily.it, una delle riviste web piu’ attive in materia di vela in generale ed in particolare una delle riviste web che segue piu’ da vicino le attivita’ federali sia a livello nazionale che internazionale. (www.saily.it/it/article/cos%C3%AC-world-sailing-stravolger%C3%A0-la-vela-olimpica-2024)
I lettori si ricorderanno sicuramente gia’ della discussione sollevata nel 2012 (www.riwmag.com/?s=esclusione+windsurf+rio2016) quando il windsurf era stato per qualche mese escluso dalle olimpiadi di Rio2016 a discapito del kite, per poi venire successivamente reintegrato tra le discipline olimpiche dopo una campagna di proteste a livello mondiale e rimettendo alla porta il kite.
Appena concluso il quadriennio di RIO2016 ecco che World Sailing, ex ISAF, ripropone lo scottante argomento dell’aggiornamento delle classi che devono rappresentare la vela a Parigi2024 visto che per Tokio2020 il windsurf e’ stato gia’ confermato con il formato RS:X convertibile con foil.
Gli obiettivi di questo aggiornamento sarebbero quelli di portare alle prossime Olimpiadi francesi solo 10 classi che rappresentino al meglio 1) la parita’ dei sessi, 2) il piu’ grande numero di nazioni possibile, 3) le discipline piu’ spettacolari (televisivamente) e 4) le piu’ grandi “famiglie veliche”.
E cosi’ la proposta della dirigenza di World Sailing e’ quella di accorpare classi maschili e femminili in un solo equipaggio la’ dove possibile, di introdurre la vela d’altomare (eventualmente dotata di foil), di introdurre il kite (con un formato ancora da decidere) e … ahime’, di scludere il windsurf.
In un primo tempo sembrava addirittura che la votazione relativa a questa proposta si sarebbe dovuta fare in tempi brevi e per mail, assumendo i connotati di una presa di potere abbastanza prepotente mal digerita da molti: quindi successivamente World Sailing ha ufficialmente dichiarato che tutto il processo per selezionare queste 10 classi invece si svolgera’ nella maniera piu’ trasparente possibile e con gli strumenti piu’ democratici possibili (www.sailing.org/news/85767.php#.WjFIy0qnGUk , www.sailing.org/news/85774.php#.WjFI8UqnGUk) … anche se si sa che dietro queste scelte ci sono gli interessi piu’ o meno nascosti di potenti lobby.
Appena questa news si e’ rivelata sufficientemente concreta le riviste francesi di windsurf hanno subito gridato allo scandalo ricordando che la Francia fu una delle nazioni piu’ importanti che nel 2012 salvo’ il windsurf dalla esclusione di RIO2016, che la Francia e’ una delle nazioni al Mondo maggiormente praticanti lo sport della tavola a vela e che i 4 obiettivi dichiarati per questa selzione non coincidono minimamente con la proposta di escludere il windsurf proprio dalle Olimpiadi francesi. (www.windmag.com/actu-paris-2024-qu-est-world-sailing-contre-windsurf)
Riuscira’ la lobby della tavola a vela, capitanata in questo caso dalla NeilPryde che ad oggi ha il monopolio della sola classe di windsurf (RS:X) ammessa alle prossime Olimpiadi giapponesi, a evitare una nuova esclusione del windsurf dalla lista di queste 10 classi da presentare per Parigi2024?
E se ci riuscira’ a discapito di quale altra classe?
E se ci riuscira’ per quanto tempo ancora visto il secondo tentativo di defenestrare il windsurf dopo appena 5 anni dalla precedente discussione e decisione?
Se questa esclusione non verra’ evitata non solo la Francia ma anche l’Italia si vedra’ fortemente penalizzata per non parlare dei sogni infranti di intere generazioni di atleti che sono gia’ lungo il cammino olimpico o che si stavano preparando a intraprenderlo, senza neanche dimenticare i possibili effetti collaterali anche su tutta la filiera di responsabili e tecnici federali coinvolti.
E cosa faranno eventualmente gli attuali atleti impegnati nella classe RS:X dopo Tokio2020? Passeranno al kite o al windsurf professionistico?
text: www.RIWmag.com
source: Saily.it, sailing.org, windmag.com
photo: sailing.org