English version follows.
Ha iniziato windsurf nel 1980 alle Isole Vergini britanniche, quando aveva 18 anni, un anno dopo si ritrovò assunto come sail designer alla Hood. Nel 1985 ha fondato la sua veleria a Maui. La sua lista di team riders nel corso degli anni riflette gli attuali leaders del settore windsurf: Francisco Goya, Svien Rassmussen, Roberto Ricci, Finian Maynard. Nel 1995 il suo è stato una dei primi marchi di windsurf a presentarsi su Internet. Molti giovani attualmente professionisti hanno iniziato con i suoi rivoluzionari rigs quando erano bambini nei primi anni 2000, come Kai Lenny e Bernd Roediger. Per anni Diony Guadagnino è stato il top rider per la sua veleria. Quest’anno ha ottenuto attenzione in tutto il mondo grazie alla sua nuova sponsorizzazione di Kauli Seadi. Questa è la nostra intervista a Jeff Henderson, fondatore e proprietario di Hot Sails Maui. (prima parte, la seconda parte qui)
RIW: Ciao Jeff, grazie per aver accettato con entusiasmo il nostro invito. Nel 1980 che cosa ti ha attratto a iniziare ad andare in windsurf? E come è stato possibile per te farlo diventare un lavoro in un solo anno?
J.H.: La vita era bella. (Lo è ancora). Ho avuto l’opportunità di visitare le Isole Vergini nei Caraibi e quando ho visto il windsurf per la prima volta ho capito che faceva per me. Una tempesta perfetta di opportunità si sono presentate una dopo l’altra nella ripetizione perfetta. Ho insegnato windsurf ad una ragazza che aveva amici di famiglia che stavano per aprire un’azienda di tavole, li ho incontrati, e avevano bisogno di atleti, il fine settimana successivo sono stato alla mia prima gara, il campionato nordamericano. Nel giro di un anno regatavo ogni fine settimana, e un uomo d’affari francese acquistò la veleria HOOD volendo aprire una divisione windsurf. Io ero uno delle due persone che andarono a quel colloquio e ho ottenuto il lavoro da sogno. Mi hanno insegnato a lavorare nel sailmaking e nel saildesign, nel frattempo ho continuato a regatare in tutto il mondo.
RIW: Come sei arrivato alla decisione di fondare la tua veleria? Com’era la Hot Sails Maui nei primi anni rispetto ad oggi?
J.H.: La decisione non è stata mia. Mi sono trasferito a Maui con i Sailmakers Hood e 3 mesi dopo aver messo su il reparto di ricerca e sviluppo della veleria hanno chiuso l’intera divisione windsurf. A quel punto dovevo fare qualcosa e in fretta. Il risultato: Hot Sails Maui. Stranamente rispetto a oggi è stato diverso solo in piccola parte. Sì, abbiamo fatto tutte le nostre vele a Maui, ma dopo un anno ho avuto un licenziatario in Giappone che mi faceva i designs Hot Sails Maui lì per il mercato giapponese. Un anno dopo avevo la produzione in Europa ed il mio primo distributore in Italia. Quindi è accaduto tutto in fretta, con le vele mi era più comodo fare affari internazionale piuttosto che occuparmi di una società locale a Maui e comprendere tutti i piccoli dettagli di gestione di una società alle Hawaii di una sola persona. Questo, infatti, è ciò che mi ha rallentato negli anni successivi. Mi piace pensare in modo ampio e largo, ma la micro gestione di una piccola azienda mi risulta davvero difficile. Questo rimane vero anche oggi.
RIW: Sei un sail designer, sei un windsurfer. Quanta parte del tuo tempo di lavoro viene speso in acqua e quanto ciò è importante nel tuo lavoro?
J.H.: E’ l’unica ragione per rimanere in questo business. E ‘stato così per 30 anni di attività da velaio nel windsurf. Se non fossi sposato al windsurf, e ancora innamorato di questo sport, vorrei fare altre cose. Naturalmente senza tempo in acqua mi possono mancare nuove idee. Questo per fortuna non è un problema, passo un sacco di tempo in acqua, e così mi vengono davvero moltissime idee.
RIW: Il windsurf è per te un lavoro da molto tempo ormai. E ‘ancora il tuo hobby e la tua passione? Quando sei in acqua qual è la differenza tra il lavoro ed il divertimento solo per te stesso? Quando puoi navigare solo per divertimento?
J.H.: Navigo per divertimento ogni volta che esco. Io vivo sulla spiaggia. Se non è divertente navigo per 2 minuti e poi vado a lavare la mia auto o ad occuparmi dell’orto. Navigo così spesso che se non sto avendo una sessione perfetta semplicemente smetto. Non guido fino in spiaggia, non armo. La mia vita windsurfistica è del tutto surreale, ma mi fa stare in acqua continuamente giorno dopo giorno, anno dopo anno.
RIW: Sin dall’inizio la Hot Sails Maui ha sede a Maui, dove molto probabilmente ci sono le migliori condizioni al Mondo per il windsurf (vento costante, condizioni side shore). Allo stesso tempo oggi l’Europa è uno dei mercati più grandi per il windsurf: lì non è così comune avere buone condizioni di navigazione per il windsurf (vento rafficato, condizioni sia onshore che offshore). Sembra abbastanza facile immaginare Hot Sails Maui nella progettazione e nei test di vele per venti costanti e side shore. Come fai a progettare e testare anche vele che devono lavorare con venti rafficati e in condizioni on/off shore?
J.H.: Per il windsurf Maui ha condizioni incredibilmente buone. Ma ha anche un sacco di condizioni meravigliosamente schifose! Navigo con tutti i tipi di tavole e vele quando nessuno è in acqua. Io mi considero un conoscitore delle peggiori condizioni che Maui sa offrire. Mi piace tutto. Come una bella donna che non offre molto oltre la sua bellezza, il windsurf diventa piuttosto noioso se il vento e le previsioni meteo sono sempre “perfette”. Un po’ di pepe, un po’ di caldo e freddo ci vanno per mantenere le cose vivaci!
English version (part 1/2)
RIW: Hello Jeff, thank you for having accepted so enthusiastically our invitation. What in 1980 did you attract for starting windsurfing and how was possible for you to get is as a job in just one year?
J.H.: Life was good. (it still is) I had an opportunity to visit the Virgin Islands in the Caribbean and when I saw windsurfing for the first time I knew it was for me. A perfect storm of opportunities presented themselves one after other in perfect repetition. I taught a young girl to windsurf, she had family friends starting a board company, I met them, and they needed racers, the next weekend I was at my first race, the North American championships. Within a year I was racing every weekend, and a French businessman bought HOOD sailmakers and demanded a windsurf division. I was one of two people interviewed, and I got the dream job. They trained me in sailmaking and sail design, all the while I continued to race all over the world.
RIW: How did you get to the decision of founding your own sail factory? How did Hot Sails Maui look like the first years in comparison to nowadays?
J.H.: The decision was not mine. I moved to Maui with Hood Sailmakers and 3 months after setting up the new R&D sail loft, they closed the whole windsurf division. I had to do something, and fast. The result: Hot Sails Maui.
Oddly, it was only different in small ways. Yes, we made all our sail on Maui, but within one year of starting, I had a licensee in Japan making Hot Sails Maui designs there for the Japanese market. A year later I had manufacturing in Europe and my first distributor in Italy. So things happened fast, I was more comfortable doing international sail business than running a local Maui company and understanding all the little details of running a one-person company in Hawaii. This in fact is what slowed me down in later years. I love thinking broad and wide, but the micro management of running a little company really brings me down. This remains true today.
RIW: You are a sail designer, you are a windsurfer. How much of your working time is spent on the water and how much important is in your work?
J.H.: It is the ONLY reason I remain in this business. It has been 30+ years of windsurf sailmaking. If I were not married to windsurfing, and still in love with it, I would do other things. Of course without water time, I may lack new ideas. This luckily is NOT a problem; I have plenty of water time, and way too many ideas.
RIW: Windsurfing is for you a job since a long time now. Is it still your hobby and passion too? When you are on the water what is the difference between working and enjoying it just for yourself? When can you sail just for fun?
J.H.: I sail for fun every time I go out. I live on the beach. If it is not fun I sail for 2 minutes and return to wash my car or tend the vegetable garden. I sail so often that if I am not having a perfect session, I simply stop. No driving to the beach, no rigging up. My windsurf life is completely unrealistic, but it keeps me on the water consistaintly day after day, year after year.
RIW: Since the beginning Hot Sails Maui got based in Maui where most probably there are the best windsurfing conditions in the world (constant wind speed, side shore orientation). At the same time today Europe is one of the biggest windsurfing market: there it is not so common to have good windsurfing conditions (gusty winds, either on shore or off shore orientation). It looks quite easy imaging Hot Sails Maui to design and test sails for steady side shore winds. How do you design and test your sails for working in gusty and on/off shore winds too?
J.H.: Maui does have crazy good windsurf conditions. But it has a lot of wonderful crap too! I sail all kinds of boards and sails when NO one is on the water. I consider myself to be a conosor of the worst conditions Maui has to offer. I love it all. Like a beautiful woman who does not offer much beyond her beauty, windsurfing gets pretty boring if the wind and weather are “perfect” forever. A little spice, an a little hot and cold keep things lively!
Interview: 007 – www.RIWmag.com
Photo Courtesy: Jeff Henderson