Nel 2008 NoveNove nasce come azienda produttrice di tavole da windsurf facendo della costruzione custom made in Italy il proprio elemento per contraddistinguersi dagli altri marchi. Dietro questo nuovo brand due grandi nomi del windsurf italiano: Cesare Cantagalli e Gianni Valdambrini. Nel 2013, cinque anni dopo, NoveNove porta sul mercato delle nuove linee di tavole prodotte in Cobra: una contraddizione rispetto al passato o un’evoluzione? Le risposte di Cesare Cantagalli. (prima parte, la seconda parte qui)
RIW: Cesare, grazie per averci concesso il tuo prezioso tempo per questa intervista. Sei uno dei due fondatori di NoveNove: quali sono le difficoltà e quali i vantaggi oggi per una giovane azienda come la vostra rispetto al resto del mercato del windsurf?
C.C.: Ciao e innanzi tutto un grande in bocca al lupo per la nuova avventura RIW. Il nostro progetto è sicuramente nato nel peggior periodo della storia imprenditoriale Mondiale, ma stiamo mettendo tutta la nostra forza ed energia cercando di raggiungere obiettivi ambiziosi che sono supportati dalla nostra esperienza e indelebile passione per questo meraviglioso sport. Nei primi anni ci siamo concentrati nel sviluppare le basi per inserirci sul mercato del Windsurf con un prodotto al top di gamma e senza rivali. Abbiamo puntato molto sul marchio e sulla comunicazione con un’immagine di eccellenza e qualità. Poi la crescita del marchio è arrivata ad un punto di svolta nel quale occorreva dare spazio ad un’ espansione dei prodotti compreso l’abbigliamento estivo. Negli ultimi tre anni abbiamo quindi iniziato a produrre le tavole SUP e Surfboards prima in Tunisia e successivamente in CINA e SPAGNA. Oggi abbiamo fatto la scelta di affidarci al produttore COBRA che noi riteniamo leader al fine di poterci garantire quel prodotto che rispecchi le nostre esigenze ed aspettative qualitative. Sia la Tunisia che la Cina non sono riuscite a tenere il passo con le nostre richieste e soprattutto sulle particolarità dei dettagli tipici di un prodotto raffinato e di alto livello che contraddistinguono il nostro stile.
RIW: quali sono le difficoltà e quali i vantaggi oggi per una giovane azienda italiana?
C.C.: I vantaggi direi molto pochi … anzi, oggi penetrare sul mercato ed essere competitivi è veramente un’impresa … “ma non impossibile” … Noi continuiamo a credere nella forza delle nostre idee e capacità di proporci con un prodotto di qualità, molto performante ed esteticamente superiore. La posizione più difficile oggi per noi è data dalla capillarità della nostra distribuzione. In poche parole non vantando di una consolidata posizione di mercato (che altre aziende hanno conquistato negli anni 80/90) ci troviamo a dover “stimare un mercato” e fronteggiare notevoli investimenti che nel caso Cobra non sono ancora supportati e consolidati da “acquisti programmati”. La distribuzione all’estero partirà proprio dalle potenzialità di proporre un prodotto in serie fatto in Cobra e ci vorrà un po’ di tempo per consolidare la nostra posizione sul mercato. Mentre per la produzione Made in Italy cerchiamo di mantenere uno standard produttivo costante ma i margini sono nettamente limitati dai costi fissi aziendali e tassazioni governative “che hanno messo in ginocchio le piccole-medio imprese Italiane”. In poche parole un rischio d’impresa elevatissimo. Sono cambiati anche i tempi e le soluzioni commerciali che variano continuamente adattandosi alla crisi economica e soprattutto alla concorrenza tra le varie aziende. Sempre di più stanno scomparendo realtà di distribuzione con l’esigenza di eliminare il “middle MAN” e ridurre al minimo i passaggi nella vendita che devono far “campare” produttore/marchio/distributore/agente/negozio. Il prezzo di acquisto del prodotto alla base non permette più tutti questi passaggi a meno che non lievitino i listini al pubblico che già oggi vengono mascherati con “lo sconto”.
RIW: cinque anni fa avete esordito promuovendo una filosofia custom che partiva da certi modelli testati ed approvati da voi. Successivamente siete passati ad una vera e propria linea di produzione con tecnologia custom. Questa è stato il messaggio percepito finora dal pubblico. Confermi questa visione?
C.C.: La produzione “Proudly made in Tuscany” grazie alle evoluzioni e trimmaggio produttivo e set-up della factory è migliorata parecchio in questi anni. Ad oggi ha conquistato una buona fetta di mercato nazionale che rappresenta per noi la conferma della qualità e performance delle tavole da noi prodotte . Attualmente siamo a pieno regime produttivo e orgogliosamente consapevoli che questi numeri rappresentano una nicchia di mercato, ma in questa fascia di clientela molto tecnica e esigente, le nostre tavole sono tra le più richieste e vendute. La nostra produzione Made in Italy si è standardizzata con una linea di grafica e litraggi secondo il nostro catalogo, lasciando comunque la possibilità a chi vuole di richiedere delle tavole “customizzate” in base alle esigenze dei clienti. Attribuire una grafica per modello e stabilire dei litraggi base ci permette di avere una costante produzione e piccola disponibilità di magazzino con alcuni modelli sempre in pronta consegna. Con l’espansione futura della linea WS Entry Level made in Cobra potremo offrire un’ampia gamma di prodotti.
RIW: com’è nata l’idea di produrre alcune linee di tavole in Cobra?
C.C.: Dall’esigenza di espandere la produzione ad altri prodotti con SUP / SURF oltre al fatto che crediamo sia importante inserirci nel mercato non solo con un prodotto tecnico di elevata qualità ma anche attraverso l’entry level e le scuole. Vogliamo essere lì dove vi possa essere una comunicazione del marchio diretta e a contatto con la natura del nostro sport … la spiaggia, avvicinando così il neofita al nostro mondo, a contatto con lo sport, con una filosofia e con uno stile che attraverso i primi passi e le prime esperienze in mare sulle nostre tavole lo possa affezionare al nostro mondo e al nostro marchio. L’obiettivo è quello di creare dei centri in tutta Italia che possano dare visibilità del nostro marchio sulle spiagge e sviluppare una immagine anche legata alla base dello sport e non solo di nicchia supertecnica.
Interview: www.RIWmag.com