AUTORE: METEOEVENTI – [email protected]
Dopo un periodo di silenzio “meteorologico” eccoci di nuovo a intrattenere i lettori di RIW Magazine con un po’ di nozioni meteorologiche.
Questa volta parleremo di previsioni meteo-marine, ovvero come vengono elaborate e da chi vengono prodotte. Non è facile sintetizzare in poche pagine tutto il lavoro e la complessità che stanno alla base di una previsione meteo-marina, ma una semplice infarinatura può aiutare a far capire come vengono elaborate le previsioni ed anche il ruolo importante che l’uomo ha in un mondo sempre più affidato alle macchine.
Innanzitutto il motto che dovrebbe distinguere un bravo previsore del tempo è “Una buona previsione parte da un’ottima osservazione”. Infatti il lavoro del previsore del tempo parte sempre da un’analisi molto accurata di ciò che sta interessando il panorama meteorologico a scala sinottica, ovvero a grande scala, diciamo la scala continentale.
Ma perché partire da così lontano? “Semplice” perché bisogna sapere innanzitutto ciò con cui si va a confrontarsi. E’ un po’ come al primo appuntamento, emozionante, pieno di aspettative tanto più allettanti quanto più si conosce la persona che si ha di fronte.
Ecco quindi che il previsore del tempo spende tempo ad analizzare mappe meteo a grande scala, osservazioni da satellite, per poi passare alla realtà locale alla quale dovrà tendere, quindi, concentrandosi sui parametri meteo registrati dalle centraline meteo locali, mappe radar e tanto di più (Fig.1).
Figura 1. Immagine satellitare con sovrapposto un campo meteorologico in quota del 10 Febbraio 2014. L’Italia è sotto l’influeza di una perturbazione atlantica che determina tempo perturbato con mareggiate sul Tirreno.
Una volta rotto il ghiaccio, si passa alla vera e propria fase previsionale, oggigiorno quasi impossibile senza l’ausilio dei modelli numerici di previsione. “Modelli numerici di previsione!?! Sarebbe a dire”. Beh in poche parole facendosi aiutare da potenti computer.
Mediante l’ausilio informatico, infatti, si cerca di risolvere le complicatissime equazioni fisiche che stanno alla base della fisica dell’atmosfera e del mare e, partendo da uno stato iniziale noto, portano all’evoluzione nel tempo dei principali parametri fisici come temperatura, pressione, umidità, precipitazione, ma soprattutto vento e stato del mare.
In pratica, e cercando di semplificare il problema, il globo viene suddiviso tridimensionalmente in punti equidistanti detti punti griglia. Quindi su ciascun punto della maglia del grigliato vengono risolte le famose equazioni e fatta una previsione futura dei parametri meteo. I modelli numerici di questo genere sono chiamati GCM (General Circulation Models, modelli a circolazione generale Fig. 2) e hanno bisogno di una imponente risorsa di calcolo per poter elaborare quotidianamente dati in tempi utili per una tempestiva previsione meteo. Per questo solo pochi centri meteo possono elaborare tali dati che poi vengono distribuiti anche su scala planetaria a vari centro meteo accreditati.
Molto importante dal punto di vista modellistico è la risoluzione spaziale, ovvero quanto i punti griglia distano l’uno dall’altro. Più è alta la risoluzione, più precise potranno essere le informazioni fornite in fase previsionale. Ma l’aumento della risoluzione di un modello non è cosa da poco, perché ciò fa aumentare altrettanto la potenza di calcolo necessaria (Fig.3).
Figura 2. I modelli GCM (General Circulation Models) suddividono il pianeta in una maglia regolare che ne definisce la risoluzione sia orizzontale che verticale (University of Toronto).
Figura 3. Supercomputer presso ECMWF (European Center for Medium range Weather Forecast).
Per ovviare a questo si sono sviluppati modelli numerici detti LAM (Limited Area Models, modelli ad area limitata) i quali simulano i fenomeni fisici atmosferici non più a scala globale, ma su una porzione del globo (Fig. 4). In questo modo si può usare la potenza di calcolo infittendo i punti della griglia appunto su un’area limitata (l’Europa ad esempio). Il miglioramento della risoluzione permette non solo di avere più punti su un’area dove vengono definiti i parametri meteo-marini, ma anche di descrivere meglio variabili molto importanti al fine di una simulazione, come la topografia/batimetria (Fig. 5).
Figura 4. I modelli LAM (Limited Area Models) estraggono una porzione del globo e su questa porzione infittiscono la maglia del grigliato aumentandone la risoluzione (WMO World Meteorological Office).
Figura 5. La conformazione del territorio vista da un modello GCM a 30 km di risoluzione
e da un modello LAM a 7 kmdi risoluzione.
E’ evidente come il passaggio ad una risoluzione più alta permetta di vedere i rilievi montuosi con maggiore dettaglio.
A questo punto il previsore ha a sua disposizione tutti gli elementi per poter valutare ed emettere una previsione meteo-marina. L’attenta valutazione delle svariate mappe meteo previsionali, insieme alla propria esperienza locale, gli permette di tradurre i suggerimenti dati dai computer in previsioni accurate dei parametri meteo-marini. Attenzione però, l’accuratezza della previsione, soprattutto locale, dipende da molti fattori, i principali dei quali sono la bontà del modello numerico utilizzato, la particolare condizione iniziale, ma, soprattutto, l’esperienza sul campo del weather man.
Ad oggi la tecnologia cerca di aiutarci in molteplici modi, dandoci la possibilità di avere informazioni sempre aggiornate anche puntuali mediante i social network e le svariate applicazioni per telefonia mobile sempre più sofisticate. E’ bene che i lettori sappiano che queste informazioni, molto preziose comunque, possono essere sommarie e nascondere diverse insidie. Infatti, una delle più comuni ricerche che l’utente medio fa riguardo il tempo che farà è “che tempo ci sarà su … diciamo … Porto Pollo? Ci sarà vento a sufficienza da permettere una bella uscita con la mia attrezzatura? Vediamo cosa mi dice la app!!!”. Questa richiesta, che oramai pare delle più normali, ha intrinseche approssimazioni che derivano proprio dalla discretizzazione fatta mediante l’uso dei modelli numerici e dalla loro risoluzione spaziale. Difficilmente la sua risposta ha in sé l’intervento umano, perché si tratterà sempre e al più di una raffinata traduzione grafica delle informazioni derivanti dai modelli numerici di previsione.
“Voglio di più, non mi accontento, ho assoluto bisogno di sapere a che ora si alza il vento!!!”. In questo caso sei un regatante esigente, un super appassionato di windsurf o ancora di più partecipi a competizioni anche di rilievo internazionale. I modelli numerici, le app ecc. non sono più sufficienti. Qui entra in gioco il prezioso lavoro dell’uomo. Solo attraverso l’esperienza di un buon previsore si può riuscire ad “aggiustare” i dati numerici sulla particolare realtà locale con cui ci si confronta (Fig. 6).
Figura 6. Bollettino meteo speciale emesso in occasione del Windsurf Grand Slam2013 aColuccia. Grande studio ed attenzione delle specificità della località sede della competizione.
E’ bene, quindi, affidarsi a mani esperte in modo tale da ottimizzare al meglio le nostre uscite.
Ask the forecaster to be sure!!.
By METEOEVENTI
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photo courtesy: METEOEVENTI