Marco Livraghi ci guida sull’ “esotico” lago di UrnerSee, spot da freestyle che pochi windsurfisti italiani conoscono. Le relative foto hanno una firma eccezionale, quella di Emanuela Cauli.
Marco Livraghi: “Se dovessimo intervistare dieci persone in Piazza del Duomo a Milano in un sabato pomeriggio qualsiasi, probabilmente nove o dieci di esse collegherebbero il windsurf con le palme Hawaiane, 30°C costanti, belle ragazze in bikini, spiagge infinite con una brezza costante e magari qualche onda che si frange.
Peccato che non tutti siano residenti a Honolulu, quindi bisogna adattarsi: i più fortunati di noi vivono in Sardegna, o su altre coste mediterranee come Liguria, Lazio o Sicilia. Anche d’inverno hanno temperature accettabili e conoscono un freddo limitato.
Quelli un po’ meno fortunati abitano nelle grandi metropoli del Nord Italia: Milano o Torino, e se d’estate riescono a gioire con i venti termici dei grandi laghi, d’inverno devono battere i denti, mettersi la muta pesante ed entrare in acqua con temperature vicine allo zero. Ma si sa, a noi windsurfisti non piacciono le cose semplici e così molto spesso ci complichiamo la vita in spot sperduti, se le condizioni a casa nostra non sono le migliori.
E dove si può andare in un freddo e piovoso sabato di questa primavera (o inverno, non l’abbiamo ancora capito)? Facile, la risposta è “Svizzera”. A sciare? No, a fare windsurf!!!
Sembra incredibile che nella montagnosa e innevata Svizzera, terra delle gare di Coppa del Mondo di Sci, Hockey su ghiaccio e alpinismo, ci sia spazio anche per il nostro sport! Eppure in condizioni particolari, quando il Nord Italia è perturbato, a Nord delle Alpi si instaurano dei venti molto forti di fhoen, che rendono le temperature accettabili.
E così, in compagnia di ottimi amici Svizzeri e della fotografa Emanuela Cauli (ignara del destino che l’avrebbe attesa … ), mi ritrovo a surfare sul Lago di Lucerna, o dei 4 Cantoni, o Urnersee per i locals. Località Isleten, questo piccolo paesino abbarbicato sulla montagna sopra al lago dove è presente un triangolo di “spiaggia” che permette di uscire in windsurf.
C’è pure un ristorante con un parcheggio polveroso che in queste giornate si riempie di furgoni e macchine cariche di materiale. Ecco il materiale: negli spot normali il windsurfista medio arriva ed è indeciso se armare la 4.7 o la 5.3, se va molto bene una 4.2 è perfetta. All’Urner questo problema non c’è!
Devi montare la vela più piccola che hai sulla tavola più piccola che possiedi e forse riesci a surfare senza volare a Zurigo trasportato dal vento fotonico. Le raffiche a 140kmh sono una costante di queste giornate, si incanalano dal passo del Gottardo fino a raggiungere lo specchio d’acqua e nebulizzare ovunque.
Nella cornice speciale del lago Svizzero e circondato da pareti verticali rocciose e cime innevate la cosa è bellissima da vedere ma rende le uscite delle vere e proprie “storm chase” dove fare freestyle è un’utopia e l’uscita diventa spesso “di sopravvivenza”.
Ciò nonostante ogni volta che si presenta l’occasione ci ritroviamo tutti nel parcheggio polveroso a montare la nostra vela più piccola e a sperare che le raffiche siano più clementi del solito! L’Urner è così, prendere o lasciare! E noi windsurfisti non lasciamo mai nulla pur di planare!
Info sullo spot
Come raggiungerlo: autostrada svizzera da Chiasso, si fa il tunnel del Gottardo (17km), e si arriva direttamente all’uscita segnalata di Isleten. Da Milano sono 200km.
Previsioni: per le previsioni è sufficiente basarsi su windguru. Se la prima schermata segna più di 8 nodi da Sud caricate la macchina e portate la 4.0 come vela più grossa.
Sullo spot: c’è un parcheggio ampio ma non enorme, nelle giornate giuste bisogna arrivare presto per prendere posto. Tra il parcheggio e la spiaggia c’è un ottimo ristorante dove potete recuperare le forze.
Consigli utili: l’Urner non è uno spot per tutti, bisogna uscire in perfette condizioni fisiche e con l’attrezzatura giusta. E non è l’ideale per fidanzate e mogli!”
I commenti dei locals
M.Bryan Zat, Sui 978: “Urnersee??? Quando sento questo nome mi viene la pelle d’oca e un conflitto di sentimenti prende il sopravvento …
Il Ti Team ( Ticino Team) chiama e si incomincia con l’organizzare la trasferta … quando le previsioni sono favorevoli è esattamente come essere chiamati in guerra …
Quando lo spot funziona bene le vele usate sono 3.5 o al massimo 4.0 e un 70 litri scarso e poi … auguri per armare … ma poi una volta armato lo sguardo si porta verso il lago e si gode come ricci o ci si ritira nel ristorante a mangiare le patatine fritte e wurstel hahahah.
Personalmente esco al mattino nel primo spot sul piatto con la 4.2 e il 100L, poi nel pomeriggio se le forze ci sono ancora una breve session di adrenalina pura con la 3.8 e il 100L sempre freestyle (meglio avere un 90L) insieme a tutti i brothers a prendere un po di ceffoni …
Concludo dicendo che anche il sottoscritto ogni volta che è riuscito a riporre l’attrezzatura nel furgone e si e seduto per rientrare a casa pieno di dolori dice … basta non ci vengo più questa e l’ultima volta … ma poi non appena le previsioni lo ridanno ecco che l’adrenalina comanda ogni emozione e ricadi in quel che ormai per te, per tutti, è come un droga benefica al cuore …
L’amore per questo sport, anche in condizioni cosi estreme, non si esaurisce mai! E ora lasciatemi guardare le previsioni perchè con questo parlare dell’Urnersee mi avete fatto venire il classico male da Urner!!! ciaoooo
Ringrazio RIWmag e i miei sponsor EMEROLD BOARD SHOP, JP, NEILPRYDE, NUKE, FAUSAT.IT “
Marco: “Urnersee … Quel lago che ti chiama quando suona il campanello d’allarme per il favonio, non importa se in settimana, la domenica o al compleanno di tua mamma … L’Urny chiama … E gli Urner freeks si recano sullo spot … Dal mio punto di vista è uno dei luoghi più estremi che riusciamo a trovare sicuramente a livello europeo.
Il vento può raggiungere i 70knt e ce n’è veramente per tutti i gusti, lo spot di Seedorf (freestyle) con acqua abbastanza piatta sotto la zona protetta e vento un po’ rafficato ma con vento meno forte rispetto allo spot di Isleten, lì dove il vento può scatenare la sua furia e alzare onde fino a 1.5m sull’acqua …
La conclusione di ogni uscita al Urny é che anche questa volta hai dovuto dare il massimo in acqua e magari non ti sei poi divertito tanto come su uno spot ultra flat con 25knt, ma bastano pochi giorni di assenza del vento per fare tornare la voglia di quello strano amore/odio per quello spot e non puoi fare a meno di aspettare il prossimo richiamo …
Per chi invece vuole vivere l’Urnersee in maniera più umana io lo consiglio come ottima alternativa durante i mesi estivi quando sui laghi al sud delle Alpi fatica a salire il vento termico … Ebbene si, anche all’Urner si crea un termico planabile con vele 5.3-5.9 nel freestyle o l’ottima alternativa dello slalom/formula …”
Andrea: “Uscire all’Urner al riale di Isleten dove il favonio da sud soffia davvero forte con 100-120 km/h di vento è stupendo.
È una vera sfida alla sopravvivenza e mi carica di adrenalina, inoltre è un ottimo allenamento sia fisico che mentale: infatti non è da tutti uscire in windsurf in condizioni di vento e acqua così estreme, ma io le adoro, ogni volta dopo essere uscito li, non vedo l’ora di ritornarci.
Per quanto riguarda lo spot freestyle anche se il vento è rafficato ma gestibile, ti permette di provare e imparare a girare le manovre su acqua piatta … di solito io faccio il mattino freestyle e il pomeriggio sopravvivenza al fiume.”
Loick: “I like the Urnersee when there is Föhn! It’s so epic because in my home town Fribourg you won’t even feel a breath of air while in Uri the wind is just howling!!! With the big and impressive mountains on each side close to the lake you really feel one with nature once you are on the water.”
text: Marco Livraghi – www.RIWmag.com
photo: Emanuela Cauli