Venerdi’ sera scorso un fulmine a ciel sereno si e’ abbattuto sul windsurf italiano, ed in particolare sul campionato italiano di freestyle previsto durante il Windsurf Grand Slam 2016 la prossima settimana a Torbole.
Protagonista suo malgrado di questo fulmine Cristiano Siringo, ex referente AICW delle discipline artistiche ed ex vicepresidente AICW. “Ex” perche’ insieme alla comunicazione dell’annullamento del suddetto campionato italiano di freestyle Siringo ha anche presentato le proprie dimissioni con effetto immediato da entrambi I ruoli. (http://www.aicw.it/?p=8125)
Una decisione probabilmente senza precedenti e che di sicuro lasciera’ il segno nelle vicende windsurfistiche italiane dei prossimi mesi o forse addirittura anni. Dopo aver letto i primi commenti-reazione su facebook e dopo aver speso alcune ore al telefono per capire meglio cosa fosse successo RIWmag ha raggiunto da un lato Cristiano Siringo (www.riwmag.com/wgs2016-freestyle-annullato-cristiano-siringo-risponde) e dall’altro tutti gli atleti italiani di freestyle presenti nella classifica AICW top8 2015 non iscritti al WGS2016 per capire le motivazioni della loro scelta. Tre di loro hanno risposto. Per correttezza e ufficiale informazione del pubblico ci teniamo a precisare che abbiamo trattato le domande e le risposte separatemente, ovvero gli interessati leggeranno le risposte degli altri interventi per la prima volta una volta pubblicati questi due articoli. Eventuali riferimenti reciproci sono nati spontaneamente e senza conoscere i contenuti degli altri interventi.
Ovviamente RIWmag vuole rimanere super partes come sua abitudine (www.riwmag.com/riwmag-il-servizio-di-comunicazione-superpartes/) e fornire uno strumento imparziale al servizio di tutti coloro che vorranno intervenire in modo costruttivo sull’argomento, nella speranza di poter creare sin d’ora il seme di una nuova ricostruzione nel dialogo tra le parti coinvolte, dialogo che possa portare al superamento di questo evidente momento di importante crisi del settore agonistico nel freestyle italiano.
Giovanni Passani (Tabou Boards, GA Sails), attuale campione italiano in carica:
RIW: Ciao, sei un atleta italiano di punta nel freestyle e nel 2015 eri tra i top8 della classifica overall AICW di questa disciplina. Come mai non ti sei iscritto al campionato italiano del WGS2016?
Giovanni Passani: Ciao a tutti i lettori di RIWmag, prima di tutto volevo ringraziarvi per la possibilità di poter dire la propria opinione su questo fatto gravissimo che è successo, io personalmente decisi due mesi fa, di non partecipare al WSGS2016, prima di tutto per la scelta a dir poco imbarazzante delle date: è impensabile organizzare un evento minore nazionale durante un evento europeo da 15.000$ di montepremi (NdR: Lanzarote), non si può chiedere a ragazzi ed atleti che spendono veramente un capitale per allenarsi e girare il mondo, di dover scegliere e quindi rinunciare ad una delle due gare.
RIW: Ti saresti immaginato un numero cosi’ basso di iscritti?
G.P.: Io personalmente, si: sia per la scarsa pubblicità che è stata fatta, e sia per i costi a dir poco esorbitanti che sono veramente fuoriluogo, non è pensabile che un evento italiano, costi come una tappa del PWA, dando in cambio servizi semi inesistenti, montepremi molto poco invitanti. Per non parlare del fatto che la colpa è stata pubblicamente scaricata sugli atleti e quindi su noi ragazzi che non ci siamo iscritti.
RIW: Ti saresti immaginato che si sarebbe annullato il campionato e che Cristiano Siringo avrebbe dato le dimissioni?
G.P.: Le dimissioni di Cricco secondo me sottolineano quanto sia difficile proteggere la nostra passione e disciplina, a tal punto che dopo ripetute delusioni e conflitti, credo che la sua sia stata una scelta sofferta e comprensibile.
RIW: Allo stato attuale come vedi il futuro delle gare di freestyle in Italia?
G.P.: Io penso che il gruppo che abbiamo formato, è composto da ottimi rider che da sempre lavorano e spendono un patrimonio supportati principalmente dalle proprie famiglie, con tantissima passione e a volte sacrificio, il windsurf in Italia ha raggiunto ottimi livelli in tutte le discipline, dallo slalom al freestyle, e anche nel wave; per il futuro spero, che le discipline “artistiche” vengano gestite da associazioni composte da surfisti e freestyler/waver come noi, che conoscono e rispettano la nostra passione e condividono il nostro stile di vita, perché credo sinceramente nel potenziale del windsurf e dei windsurfisti italiani, e assolutamente non sono d’accordo con chi dice che siamo un branco di chiacchieroni o che non ci sta a cuore la questione. Per il resto, ringrazio tutti coloro che come RIWmag spingono il nostro sport in maniera seria e sana, sempre in avanti e mai indietro, come altri fanno, e soprattutto penso che ci sia una gran parte di noi che vuole vedere questo sport rinascere, e così sarà.
Matteo Romeo (RRD / RRD / MB Fins / Number)
RIW: Ciao, sei un atleta italiano di punta nel freestyle e nel 2015 eri tra i top8 della classifica overall AICW di questa disciplina. Come mai non ti sei iscritto al campionato italiano del WGS2016?
Matteo Romeo: Quest’anno non mi sono iscritto perché ho avuto la possibilità e la fortuna di andare a lavorare a Tarifa in Spagna. Il mio non è quindi un tentativo di boicottare la competizione ma semplicemente sono via per miei motivi personali.
RIW: Ti saresti immaginato un numero cosi’ basso di iscritti?
M.R.: No, sinceramente non me lo sarei immaginato così basso e le motivazioni per la quale si sia iscritta così poca gente possono essere varie. Dal mio punto di vista, ed è una cosa che ho sempre pensato ma allo stesso tempo accettato, per partecipare a una gara purtroppo bisogna spendere troppi soldi prima ancora di mettere l’attrezzatura in acqua, non mi va di fare i conti, ma se qualcuno si è mai interessato sicuramente sa a cosa si va incontro. Questo non incoraggia sicuramente le nuove giovani promesse che credo abbiano voglia di provare a competere anche loro.
RIW: Ti saresti immaginato che si sarebbe annullato il campionato e che Cristiano Siringo avrebbe dato le dimissioni?
M.R.: Essendo un po’ fuori dai vari “gossip” non sapevo nulla e non me lo sarei immaginato, è stata una notizia abbastanza scioccante, per questo non posso sbilanciarmi più di tanto.
RIW: Allo stato attuale come vedi il futuro delle gare di freestyle in Italia?
M.R.: Bella domanda! Credo che bisognava ripartire e iniziare già a lavoraci. Sicuramente bisogna cercare di limitare i costi in modo tale che tutti possano provare a mettersi in gioco. La parte economica credo sia il problema più grande. Ora sentirò i vari amici e quindi atleti per capire meglio la situazione e vedere se tra di noi magari viene fuori un’idea buona e possibile da realizzare. Il Windsurf freestyle, la categoria più difficile e dal mio punto di vista più spettacolare, non può morire così, il livello in Italia è alto e va valorizzato!
Nicolo’ Tagliafico (Gaastra -Tabou -Whitereef)
RIW: Ciao, sei un atleta italiano di punta nel freestyle e nel 2015 eri tra i top8 della classifica overall AICW di questa disciplina. Come mai non ti sei iscritto al campionato italiano del WGS2016?
Nicolo’ Tagliafico: Ciao RIWmag, vivendo in Sardegna ho acquistato il biglietto della nave già da marzo. Ho anche prenotato l’albergo a Nago e partirò in ogni caso il prossimo venerdì. Ho temporeggiato a fare l’iscrizione perché, visto anche l’alto costo, volevo avere la certezza di un numero congruo di partecipanti. Mi sembra poco serio vantare magari un ottimo risultato in condizioni di scarsissima partecipazione in termini numerici.
RIW: Ti saresti immaginato un numero cosi’ basso di iscritti?
N.T.: Un po’ era prevedibile perché c’è la concomitanza di una gara del campionato europeo. Mi aspettavo però che, vista la scelta della location votata dai soci AICW, ci sarebbero stati molti iscritti tra i local.
RIW: Ti saresti immaginato che si sarebbe annullato il campionato e che Cristiano Siringo avrebbe dato le dimissioni?
N.T.: Sinceramente pensavo che avrebbero cercato in ogni caso un risultato, anche con pochissimi iscritti. Cristiano è una persona seria e competente che ha sempre cercato di aiutare il movimento artistico del Windsurf. Non conosco le ragioni delle sue dimissioni ma, evidentemente, non è riuscito o non è stato messo nelle condizioni di far fare al movimento quel salto di qualità in cui credeva.
RIW: Allo stato attuale come vedi il futuro delle gare di freestyle in Italia?
N.T.: Non penso che sia la fine del freestyle in Italia, come qualcuno si è azzardato a ipotizzare. Gli appassionati sono tantissimi e sono convinto che, nelle giuste condizioni, gli atleti non avrebbero alcuna difficoltà a partecipare alle gare. Il Sa Barra Contest l’ha dimostrato per anni. Quello che realmente mi dispiace è che gli atleti sponsorizzati come me (Gaastra -Tabou -Whitereef) hanno perso una delle poche occasioni per poter gratificare con un minimo di visibilità le aziende che hanno investito su di loro. Questo probabilmente è il danno maggiore che subiamo, dopo un anno intero di allenamenti e sacrifici.
interview: www.RIWmag.com
photo courtesy: Giovanni Passani, Matteo Romeo, Michele Tagliafico